Cosa rappresenta il gelsomino per Pascoli?
Il gelsomino, fiore notturno che apre i suoi petali al calare della sera, rappresenta infatti il fermento vitale che inizia a germogliare nel grembo materno.
Cosa rappresenta la notte per Pascoli?
La notte è avvolta da un senso di pace a cui viene contrapposto l'agitarsi della vita nella casa. Nei versi successivi c'è l'immagine dei nidi in cui i piccoli dormono sotto le ali della madre, immagine rassicurante del nido come casa, ambiente protetto, tema molto caro al poeta. Perché Pascoli insiste sull odore del gelsomino? Pascoli insiste sul profumo del gelsomino, forse per creare un'atmosfera quasi sacra in cui avverrà il concepimento di una nuova vita.
Di conseguenza, a cosa allude la strofa finale del gelsomino notturno?
Nell'ultima strofa la notte è passata, e la felicità nuova data dal matrimonio consumato - così come lo sono i petali del gelsomino - è giunta. Gli ultimi versi, legati a qualcosa da covare in un “urna molle e segreta” fanno riferimento anche a una futura gravidanza. Che cosa sono le farfalle crepuscolari? Anche le farfalle notturne (farfalle crepuscolari) iniziano il loro volo nelle ore della notte tra i viburni (altrimenti detti “palloni di neve”, perché fiori bianchi di forma sferica).
Allora, perché pascoli paragona il poeta a un fanciullino?
Giovanni Pascoli definisce il fanciullino musico perché è in grado di cogliere l'armonia ed il fluire delle cose non con la ragione ma andando al di là della ragione. Pascoli non vuole credere che in qualcuno non ci sia il fanciullino, perché egli non sarebbe così unito all'umanità. Quale paragone viene fatto nella poesia Il gelsomino notturno? Quest'ultimo è il primo termine di paragone che va a formare una similitudine. Gli uccellini che dormono sotto la protezione dei genitori sono paragonati agli occhi che dormono sotto le ciglia.
Che figura retorica e pigolio di stelle?
Sinestesia: “odore di fragole rosse” (v. 10), “pigolìo di stelle” (v. 16). Come gli occhi sotto le ciglia figura retorica? 8 rappresentano una sineddoche, una figura retorica che esprime la parte per il tutto (infatti qui Pascoli intende per ciglia le palpebre). È presente anche una similitudine (“come gli occhi sotto le ciglia”; v. 8).
Anche la domanda è: perché il gelsomino notturno è detto anche bella di notte?
Il titolo è dovuto ad una pianta chiamata anche Bella di notte che solo la notte si apre, diffondendo intorno un profumo penetrante per richiudersi poi quando arrivano i primi raggi del sole.
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