A cosa serve la tisana al melograno?
La tisana al melograno può essere definita come un bevanda molto ricca di vitamina C, e pertanto, tra le altre proprietà, ha anche quella di rafforzare il sistema immunitario e di prevenire e curare gli stati da raffreddamento, come influenza, tosse e mal di gola, tipici della stagione invernale.
Cosa contengono i semi di melograno?
Le proprietà dei semi del melograno
Acido ellagico, antociani ed epigallocatechingallato, solo nomi impronunciabili? In realtà si tratta di sostanze capaci di proteggere da patologie aterosclerotiche e tumorali che si trovano nell'olio contenuto nei semi del melograno. Come assumere melograno? Come sgranare e spremere un melagrana
Forse non sapevate ancora che estrarre il succo di questo frutto è semplice come spremere un'arancia o un limone. Basta infatti avere a disposizione un normalissimo spremiagrumi. In questo modo otterrete una bevanda ricca di vitamine e di antiossidanti.
Allora, quali sono le vitamine del melograno?
Quando si può mangiare il melograno?
Preparatevi, perché il periodo del melograno è alle porte e da novembre a fine gennaio lo vedrete spesso al banco frutta. Un frutto portentoso di cui si mangiano solo i semi, che a giusta ragione è considerato un super food, perché pieno di antiossidanti e vitamine. Quanto melograno bere? Per quanto riguarda la dose giornaliera consigliata per sfruttare le sue potenzialità antiossidanti e antinfiammatorie non esiste una dose precisa da assumere: diversi studi scientifici hanno ritenuto che bere dai 25 ai 35 cl di succo di melograno al giorno è una buona cosa.
Di conseguenza, quanto succo si ricava da un melograno?
Nell'esempio riportato da Alice, da un melograno di 400g sarebbe possibile ricavare circa 120ml di succo, che corrisponde pressapoco alla porzione media (100-200ml ovvero 50-100kcal). La spremuta di melograno ha un apporto calorico basso, fornito principalmente dai carboidrati; lipidi e proteine sono irrilevanti. Anche la domanda è: quale frutta fa abbassare la glicemia? Via libera a mele, pere, nespole, fragole, albicocche, arance, pesche e lamponi. Per la glicemia alta attenzione invece a banane, uva e frutta secca.
Allora, quale frutta evitare per il diabete?
Stesso discorso vale per le banane: una banana piccola di circa 100 grammi equivale a due porzioni di carboidrati. Ancora peggio, poi, se si consuma il frutto molto maturo. Infine, anche l'ananas e i datteri rientrano tra la frutta che chi soffre di diabete dovrebbe evitare di consumare spesso.
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