Oh amico! Ora devo raccontarvi dei tostoni di Angelo. Angelo era cuoco in un bar locale quando mi sono trasferito a Williamsburg nel 1984. Faceva i migliori tostones del mondo. Sono abbastanza sicuro che li friggesse in olio all'aglio e potrebbe aver aggiunto un po' di glutammato monosodico al mix, insieme a una generosa spolverata di sale marino grosso quando uscivano dalla friggitrice per la seconda volta.

Noi (Nancy, Vince e io) eravamo dipendenti da quelle cose. Ci sedevamo in un angolo con una brocca di birra e ordinavamo due o tre piatti, uno dopo l'altro, perché erano così buoni. Purtroppo, dopo diversi anni di beatitudine tostona, Angelo si è ritirato a Puerto Rico. Il nuovo ragazzo non aveva la sua finezza con un platano.

I tostoni sono platani verdi fritti, al contrario di quelli maturi, che sono dolci. I migliori sono dorati e croccanti all'esterno, cremosi e morbidi all'interno, e profumano di aglio che è stato sudato fino a diventare dolce, non cotto fino a diventare acre. Bisogna far bollire le fette di platano, poi friggerle fino a quando sono quasi pronte. Le togli dall'olio, le schiacci con una spatola o un mazzuolo di legno in modo che si aprano lungo i bordi, poi le rimetti nell'olio, dove tutte quelle parti interne irregolari e morbide che ora sono parti esterne possono diventare belle croccanti e dorate. Poi li scoli su un tovagliolo di carta e li cospargi di sale prima di servirli ai tuoi ospiti. Preferibilmente irrorati con olio all'aglio, o con salsa di immersione all'aglio a lato.

Man! Ora devo andare a comprare un platano. E un po' di birra decente.