JPEG è un formato bit mappato. Ciò significa che ogni parte dell'immagine è memorizzata come un punto (o pixel), in base alla dimensione alla quale l'immagine è stata originariamente creata.

A causa di ciò, stampare un'immagine JPEG a qualsiasi dimensione diversa da quella originale significa eliminare le informazioni (pixel) che sono nell'immagine, oppure interpolare (tirare fuori dal nulla) informazioni che non sono nell'originale. Il primo non è di solito un problema, ma il secondo significa che gli ingrandimenti saranno sempre problematici.

Al contrario, i PDF possono supportare immagini in formato vettoriale. Questo significa che invece di punti, l'immagine è memorizzata come un insieme di equazioni matematiche che descrivono linee e curve.

Come risultato, la risoluzione dell'immagine che vedi dipende interamente dal dispositivo di uscita. Vedere un'immagine vettoriale su un normale monitor la visualizzerà a 72 punti per pollice (dpi), ma stamparla su una macchina da scrivere ad alta risoluzione potrebbe stamparla a 2400 dpi. Per questo motivo, data una scelta tra una mappa di bit e un'immagine vettoriale, si dovrebbe sempre scegliere di stampare il vettore.

Tuttavia, si noti che tutto questo si applica al formato originale, e che cambiare formato è una strada a senso unico: non può rendere un'immagine migliore, solo peggiore.

Quindi, per esempio, salvare un PDF vettoriale come JPEG effettivamente appiattisce l'immagine, convertendola in un numero fisso di punti, con tutti i relativi problemi di scalatura. Allo stesso modo, anche se un PDF può contenere un'immagine bit map, salvare un JPEG come PDF non la migliorerà affatto, un'immagine vettoriale deve essere creata in quel modo in primo luogo (con un programma come Adobe Ilustrator.)

In conclusione: se avete già le immagini, stampatele così come sono, non c'è alcun valore nel convertirle.