Mi dispiace, non mi piacciono le rose! Rispose. Lei si inginocchiò sul pavimento, con il cuore pesante.

Sono passati pochi minuti. Lui lasciò il posto. Ma lei non si è mossa. Le ore passarono.

Mentre le rose appassirono. Il cielo si annebbiò e le nuvole fecero la doccia, in concorrenza con i suoi occhi.

Il suo cellulare lampeggiò, con un messaggio che diceva: Mi dispiace molto, non mi piacciono le rose. È solo che il primo funerale a cui ho partecipato è stato quello di mia nonna. E c'erano molte persone che piangevano tutto intorno. Ma il profumo delle rose ha attirato la mia attenzione. E' come un riflesso condizionato, forse. Ogni volta che guardo o annuso le rose, quei momenti funebri mi passano davanti agli occhi e mi sento male. Spero che tu capisca!

Il giorno dopo, il cielo era nuvoloso. Lei sorrise. Lui rispose con un sorriso. Allora!, borbottò lei. Allora?, chiese lui. Se non sono rose, posso essere il tuo gelsomino? sussurrò lei. Solo se... si schiarì la gola e continuò, Solo se posso essere anch'io il tuo gelsomino!

Le nuvole hanno fatto un'altra doccia.

Ma i gelsomini sono sbocciati.