Prima chiariamo la farina di patate, non la fecola di patate. Sono prodotti diversi.

Prima si lavano le patate.

Poi si sbucciano e si tagliano, anche se questo non è necessario.

Poi si sbollentano le patate e si mette da parte l'acqua con l'amido in eccesso (anche questo non è necessario, ma si fa quasi sempre quando si fa la farina di patate in commercio)

Abbiamo raggiunto la prima fase necessaria della disidratazione. A questo punto è molto probabile che abbiate a che fare con una patata sbollentata, sbucciata e finemente tagliata a cubetti, che richiede molto meno tempo ed energia a causa della superficie da disidratare, ma è anche possibile che abbiate patate intere o un impasto. Non ha davvero importanza. Una volta che avete le patate a meno del 2% di acqua, i resti ora molto solidi e un po' fragili vengono macinati meccanicamente, poi setacciati e macinati di nuovo. In genere almeno due volte sia macinate che setacciate. Vengono poi confezionate come farina. L'imbianchimento può essere fatto ma non è super comune perché la gente si aspetta che la farina di patate abbia una tonalità leggermente gialla.