‘The Penitent’ (1922) by Edna St. Vincent Millay

a poem that relays the author’s own ambivalence toward unconstrained ‘sins.’

‘The Weary Blues’ (1925) by Langston Hughes

Hughes encapsulates the irony of being a black entertainer in the affluent Roaring Twenties where music is both a source of constraining labor and expression.

‘The Tropics in New York’ (1922) by Claude McKay

McKay communicates the forlorn experience of being an immigrant through the occurrence of memory.

T.S Eliot © WikiCommons

‘The Second Coming’ (1919) by William Butler Yeats and ‘The Wasteland’ (1922) by T.S. Elliot

‘The Second Coming’ (1919) by William Butler Yeats and ‘The Wasteland' (1922) di T.S. Eliot sono opere fondamentali della letteratura che esprimono la disillusione di una società lasciata a pezzi dopo la prima guerra mondiale (1914-1918). Mentre i loro pezzi differiscono notevolmente nello stile, entrambi i poeti sembrano utilizzare la poesia stessa, un amalgama di simboli all'interno del caos, per decifrare un futuro capace di incorniciare gli atti atroci della prima guerra mondiale.

I giocatori di biliardo.
Sette al Pala d'Oro.

di Gwendolyn Brooks

Siamo davvero forti. Noi

abbiamo lasciato la scuola. Noi

Ci appostiamo fino a tardi. Noi

Riprendiamo la retta via. Noi

Cantiamo il peccato. Noi

Gin magro. Noi

Jazz June. Noi

Morire presto.